01 February 2020

Possiamo accettare che ci siano sia persone terrorizzate o spaventate dal Coronavirus

sia persone tranquille o imperturbabili?

Oppure necessariamente gli uni devono prendere in giro gli altri e gli altri devono dare degli esagerati ai primi? La dinamica è sempre la stessa, anche per mille altri argomenti: il proprio modo di vedere è l’unico possibile e tutti gli altri possono essere ridicolizzati.

Ora, non voglio dire che nessuno può avere una posizione estrema. Dico però che ci sono 5 posizioni:

  1. Quelli terrorizzati, che pensano che chi non è terrorizzato sia incoscente
  2. Quelli spaventati, che accettano che altri possano non esserlo
  3. Quelli cauti, che non hanno idea se dovrebbero terrorizzarsi o spaventarsi o se possono stare tranquilli o imperturbabili
  4. Quelli tranquilli, che accettano che altri possano non esserlo
  5. Quelli imperturbabili, che ridicolizzano chi non lo è

Ecco, quello che mi aspetto in un contesto sano è che ci siano più persone spaventate che terrorizzate, e più persone tranquille che imperturbabili. Non necessariamente che la distribuzione sia una gaussiana (quella a forma di campana, con tante persone di tipo 3, un po’ meno di tipo 2 e 4, e meno ancora di tipo 1 e 5), perché un po’ di polarizzazione nelle opinioni potrebbe essere naturale.

Ma quello a cui mi sembra di assistere, in questo caso come per quasi tutti gli argomenti un minimo sensibili, è una polarizzazione estrema, precoce e dunque ingiustificata.

PERO’ è anche possibile che questa polarizzazione sia solo un “effetto social network”: i terrorizzati e gli imperturbabili scrivono e pubblicano di più dei semplici spaventati o tranquilli? Ma d’altra parte, una sovraesposizione delle posizioni estreme non provoca a sua volta uno spostamento verso gli estremi?

Forse c’è bisogno che i cauti si esprimano e si espongano di più.

Pubblicato originariamente su Facebook


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Ciao, sono Carlo Martinucci, un tizio che ha deciso che il mondo va a rotoli perché le persone si fermano ai titoli.

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