06 October 2020

Questo articolo non ha un titolo

e nemmeno una descrizione o una immagine.

Questo articolo parla di questo blog, che è un blog senza titolo, ed è una sorta di manifesto. I titoli sono banditi, i manifesti no. :)

Uno dei problemi del nostro tempo è che c’è sempre meno tempo e sempre più informazioni. Le informazioni sono così tante da diventare inutili: avere troppo informazioni è fastidioso come averne troppo poche. Come si fa infatti a distinguere le informazioni sensate da quelle insensate, quando se ne hanno troppe?

Una soluzione comune è quella di sfrondare le informazioni in ingresso. Ad esempio, dato un articolo, leggendo solo il titolo, eventualmente il sottotitolo, e guardando le immagini.

Da un lato, è una soluzione assolutamente ragionevole. Il tempo di leggere tutto non c’è.

Dall’altro, questa dinamica scatena ed è sintomo di un circolo vizioso per cui la qualità dell’informazione è sempre peggio. E’ quello che si chiama information disorder, come descritto da questo video del Mensa alla cui realizzazione ho avuto l’onore di collaborare.

Dunque, i titoloni degli articoli dei giornali sono il male: non vengono scritti dai giornalisti, ma dai titolisti, e sono fatti per attirare l’attenzione e per suscitare una risposta emotiva.

Ma che cosa succederebbe se togliessimo titoli, sottotitoli e immagini da un blog? La risposta breve è che non ne ho idea. Probabilmente nulla di buono.

I titoli servono e sono un’invenzione bellissima. Il fatto che vengano abusati di continuo non è un buon motivo per abolirli. Il proliferare di orribili titoli standard, tipo ”10 modi per migliorare la tua vita” o ”Lei ha fatto quel gesto, e non crederai come ha risposto lui”, non è un buon motivo per abolirli.

D’altra parte, gli esperimenti servono apposta per sperimentare. Quindi sperimentiamo, senza titoli.


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Ciao, sono Carlo Martinucci, un tizio che ha deciso che il mondo va a rotoli perché le persone si fermano ai titoli.

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